Новым главой Черногории стал Яков Милатович

"Fine per un nuovo inizio" - così titola Vijesti, uno dei principali quotidiani montenegrini, il giorno dopo il secondo turno delle elezioni presidenziali.

Il presidente uscente Milo Đukanović, leader del Partito democratico dei socialisti (DPS), lascia finalmente la scena dopo una carriera politica di oltre trent'anni, durante la quale si è alternato tra la presidenza della Repubblica e la carica di capo del governo, diventando uno dei politici europei più longevi al potere.

Jakov Milatović, esponente di Europa adesso (PSE), ha vinto il ballottaggio con un vantaggio di oltre 70.000 voti sul presidente uscente. Secondo i dati ancora non definitivi, Milatović ha ottenuto il 60,1% delle preferenze, mentre Đukanović il 39,9%. Milatović assumerà l'incarico il 20 maggio, quando scadrà il mandato di Đukanović.

Un nuovo inizio per il Montenegro

Con l'esito del ballottaggio delle elezioni presidenziali del 2 aprile, il DPS e Đukanović si trovano fuori dal potere in Montenegro. L'erosione del consenso attorno al partito che ha governato il Montenegro per oltre tre decenni è diventata irreversibile. Dopo aver perso le elezioni politiche nell'estate del 2020, in piena pandemia, e aver subito sconfitte in diverse elezioni locali, ora lasciano anche la presidenza della Repubblica.

Milatović, che ha solo 37 anni e che aveva appena cinque anni quando Đukanović salì al potere nel 1991, ha iniziato ad impegnarsi in politica dopo le elezioni del 2020, ricoprendo la carica di ministro dello Sviluppo Economico nel governo di Zdravko Krivokapić. Durante il suo mandato, è stato pubblicato il piano economico "Europa adesso", da cui il suo partito ha preso il nome, e che è una delle ragioni del successo e della popolarità del movimento di Milatović. Grazie a questo piano, il salario minimo è stato aumentato da 222 a 450 euro, mentre quello medio da 530 a 630 euro, anche se alcuni economisti lo hanno criticato, mettendo in guardia dall'eccessivo indebitamento e dal rischio di bancarotta.

Il neo presidente ha affermato: "Mi concentrerò sulla diplomazia economica. Credo che, grazie all'esperienza maturata all'estero, possa attirare l'attenzione di investitori di successo provenienti da tutto il mondo, la cui presenza in Montenegro è stata purtroppo trascurata finora. Durante il mio mandato, mi concentrerò sui contatti diretti con potenziali partner, che compenseranno le opportunità perse e faranno del Montenegro un centro di investimento regionale".

Rispetto all'Unione Europea, il candidato del PSE ha dichiarato che il Montenegro deve diventarne un membro nei prossimi cinque anni.

Impatto sulle prossime elezioni parlamentari

I risultati delle elezioni presidenziali influenzeranno probabilmente ulteriori processi politici nel paese, in particolare le elezioni parlamentari previste per l'11 giugno.

Il profilo di Jakov Milatović

Jakov Milatović è nato nel 1986 a Podgorica, dove ha completato la scuola primaria e superiore. Laureato presso la Facoltà di Economia dell'Università del Montenegro, è stato uno studente modello della sua generazione, vincendo numerosi premi nazionali e borse di studio all'estero. Ha svolto studi all'Università dello Stato Federale dell'Illinois come borsista del governo americano, all'Università di Vienna come borsista del governo austriaco e all'Università di Roma come borsista della Commissione Europea. Ha completato il suo master in economia presso l'Università di Oxford come beneficiario di una borsa di studio del governo britannico. Ha lavorato presso NLB Bank, Deutsche Bank e successivamente presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). Ha acquisito ulteriori esperienze e formazione presso la Konrad Adenauer Foundation in Germania, la London School of Economics, l'Università di Pechino e la Leadership Academy della Stanford University, tra gli altri. È autore di numerosi articoli professionali e coautore di due libri. Ha ricoperto la carica di ministro dello Sviluppo Economico nel governo del Montenegro da dicembre 2020 ad aprile 2022. Parla fluentemente inglese, italiano e spagnolo ed è sposato con tre figli.

(Fonte: Vijesti)